lunedì 11 aprile 2011

Baudelaire mio caro amico...

Oggi, presa dall'ispirazione, ho iniziato a rileggere I fiori del male di Baudelaire.



Adoro i testi di Baudelaire perchè mi trasmettono sensazioni allo stesso tempo di malinconia e sensualità.
Tutto quel mondo di poeti maledetti di cui faceva parte mi ha sempre affascina.
Mi piacerebbe fare un salto temporale e vivere per un po' nei bohemien parigini.

Tra tutte le sue poesie presenti ne I fiori del male la mia preferita è Cielo ombroso.
Quando la leggo mi rispecchio molto nella donna da lui descritta, da una parte cinica e dall'altra dolce.
Un altra molto bella è Spleen. Anche io nei momenti di malinconia e tristezza sento emozioni simili.

Spleen

Quando il cielo basso e greve pesa come un coperchio
Sullo spirito che geme in preda a lunghi affanni,
E versa abbracciando l'intero giro dell'orizzonte
Una luce diurna più triste della notte;

Quando la terra è trasformata in umida prigione,
Dove come un pipistrello la Speranza
Batte contro i muri con la sua timida ala
Picchiando la testa sui soffitti marcescenti;

Quando la pioggia distendendo le sue immense strisce
Imita le sbarre di un grande carcere
Ed un popolo muto di infami ragni
Tende le sue reti in fondo ai nostri cervelli,

Improvvisamente delle campane sbattono con furia
E lanciano verso il cielo un urlo orrendo
Simili a spiriti vaganti senza patria
Che si mettono a gemere ostinati

E lunghi trasporti funebri senza tamburi, senza bande
Sfilano lentamente nella mia anima vinta; la Speranza
Piange e l'atroce angoscia dispotica
Pianta sul mio cranio chinato il suo nero vessillo.


Cielo ombroso

Mi par gli occhi t'adombri una vaga caligine:

gli occhi tuoi misteriosi (azzurri,verdi,grigi?),

teneri a volte, a volte estatici o crudeli

specchiano l'indolenza e il pallore dei cieli


Tu ricordi quei bianchi, tiepidi, annuvolati

giorni che in pianto sciolgono i cuori ammaliati,

quando i vigili nervi, che torce un male informe,

insorgono a schernire lo spirito che dorme.


Talora in te i belli orizzonti ravviso,

che illumina fra le nebbie un sole all'improvviso...

Come t'accendi e brilli, umido paesaggio,

su cui da un cielo ombroso cade rapido un raggio!


O perigliosa donna, o climi seducenti!

potrò la tua neve amare, o i vostri venti?

cavare saprò mai dal feroce gennaio

piaceri più pungenti del ghiaccio e dell'acciaio?


Spero vi possa interessare

Giulia

p.s. non chiedetemi perchè la seconda poesia è venuta con quelli spazi

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